Questo
libro... è semplicemente un libro di preghiera, per monaci e
laici... E, certamente, chiunque apprezzi l’espressione di una
genuina e autentica spiritualità, potrà trovare di grande interesse e
gradimento la scoperta di questa silloge di preghiere in siriaco, frutto di una
schietta religiosità, o umanità, che si potrebbe dire “umana, troppo umana”... Il
volume mette a disposizione di quanti più lettori riuscirà a raggiungere alcuni
splendidi testi di preghiera quotidiana, scritti sul modello dei salmi, in
accompagnamento alla lectio biblica. Essi, prima del mondo spirituale dei
Padri delle varie Chiese e tradizioni d’Oriente che li hanno composti,
fotografano noi, il nostro fragile essere, il nostro bisogno di grazia e
misericordia. In queste preghiere la radicale nudità che ci qualifica davanti a
Dio rifluisce in totale ingenuità, senza alcuno schermo ideologico, o psicologico
che si voglia... L’orante affida sempre la
propria debolezza, con sincerità totale, a colui che la può trasformare e
rimodellare, e del cui risultato merita sempre la lode... Il merito di offrirci
traduzioni di testi così profondi sul piano religioso e umano, e di cogliere la
forza spirituale che ne scaturisce, è di Manuel Nin, benedettino, che professa
la sua vocazione monastica nell’esercizio di una esigente “carità”
intellettuale. Quale siriacista e studioso di liturgie orientali, è infatti docente
in diverse università pontificie a Roma, ma egli è anche, non meno, impegnato
nelle sfide pastorali del nostro tempo, con una testimonianza semplice e obbediente:
è attualmente ad Atene vescovo titolare di Carcabia ed esarca apostolico per i
cattolici di tradizione bizantina in Grecia, in una piccola comunità ma in un
luogo significativo per i crocevia ecumenici odierni... (Emidio Vergani, dalla Prefazione a Shebitho).
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