giovedì 19 dicembre 2019


Questo libro... è semplicemente un libro di preghiera, per monaci e laici... E, certamente, chiunque apprezzi l’espressione di una genuina e autentica spiritualità, potrà trovare di grande interesse e gradimento la scoperta di questa silloge di preghiere in siriaco, frutto di una schietta religiosità, o umanità, che si potrebbe dire “umana, troppo umana”... Il volume mette a disposizione di quanti più lettori riuscirà a raggiungere alcuni splendidi testi di preghiera quotidiana, scritti sul modello dei salmi, in accompagnamento alla lectio biblica. Essi, prima del mondo spirituale dei Padri delle varie Chiese e tradizioni d’Oriente che li hanno composti, fotografano noi, il nostro fragile essere, il nostro bisogno di grazia e misericordia. In queste preghiere la radicale nudità che ci qualifica davanti a Dio rifluisce in totale ingenuità, senza alcuno schermo ideologico, o psicologico che si voglia... L’orante affida sempre la propria debolezza, con sincerità totale, a colui che la può trasformare e rimodellare, e del cui risultato merita sempre la lode... Il merito di offrirci traduzioni di testi così profondi sul piano religioso e umano, e di cogliere la forza spirituale che ne scaturisce, è di Manuel Nin, benedettino, che professa la sua vocazione monastica nell’esercizio di una esigente “carità” intellettuale. Quale siriacista e studioso di liturgie orientali, è infatti docente in diverse università pontificie a Roma, ma egli è anche, non meno, impegnato nelle sfide pastorali del nostro tempo, con una testimonianza semplice e obbediente: è attualmente ad Atene vescovo titolare di Carcabia ed esarca apostolico per i cattolici di tradizione bizantina in Grecia, in una piccola comunità ma in un luogo significativo per i crocevia ecumenici odierni... (Emidio Vergani, dalla Prefazione a Shebitho). 

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