Dittico etiopico
Cari
amici,
Preparando
la celebrazione del Natale, vi condivido la bellezza e la profondità teologica
di due dei tropari del vespro del giorno 24 dicembre.
Vedendo
l’inesplicabile concezione e la nascita ineffabile, la Vergine era colta da
stupore, e insieme godendo e piangendo diceva: Porgerò io la mammella a te che
nutri l’universo, oppure ti celebrerò come mio Figlio e Dio? Come mi rivolgerò
a te, o Signore che non puoi essere nominato?
Ἀνερμήνευτον Σύλληψιν, καὶ ἀνέκφραστον Γέννησιν, ἡ Παρθένος βλέπουσα, κατεπλήττετο, καὶ προσεφθέγγετο χαίρουσα, ὁμοῦ καὶ δακρύουσα· Ἐπιδώσω σοι μαζόν, τῷ τὰ σύμπαντα τρέφοντι, ἢ ὑμνήσω σε, ὡς Υἱὸν καὶ Θεόν μου; ποίαν εὕρω, ἐπὶ σοὶ προσηγορίαν, ἀκατονόμαστε Κύριε;
Prepàrati, o grotta: perché viene l’agnella, portando in seno
il Cristo. Ricevi, o greppia, colui che con la parola ha liberato noi abitanti
della terra dal nostro agire contro ragione. Pastori che pernottate nei campi, testimoniate
il tremendo prodigio. E voi magi dalla Persia, offrite al Re oro, incenso e
mirra: perché è apparso il Signore dalla Vergine Madre. Inchinandosi davanti a
lui come serva, la Madre lo ha adorato, dicendo a colui che portava fra le braccia:
Come sei stato seminato in me? O come in me sei stato generato, mio Redentore e
Dio?
Σπήλαιον εὐτρεπίζου· ἡ Ἀμνὰς γὰρ ἥκει, ἔμβρυον φέρουσα Χριστόν. Φάτνη δὲ ὑποδέχου, τὸν τῷ λόγῳ λύσαντα, τῆς ἀλόγου πράξεως ἡμᾶς τοὺς γηγενεῖς· Ποιμένες ἀγραυλοῦντες, μαρτυρεῖτε θαῦμα τὸ φρικτόν· καὶ Μάγοι ἐκ Περσίδος, χρυσὸν καὶ λίβανον καὶ σμύρναν, τῷ Βασιλεῖ προσάξατε, ὅτι ὤφθη Κύριος ἐκ Παρθένου Μητρός· ὃν περ καὶ κύψασα δουλικῶς, ἡ Μήτηρ προσεκύνησε, καὶ προσεφθέγξατο τῷ ἐν ἀγκάλαις αὐτῆς· Πῶς ἐνεσπάρης μοι; ἢ πῶς μοι ἐνεφύης, ὁ λυτρωτής μου καὶ Θεός;
In questi
testi vediamo in primo luogo lo stupore di Maria, ed anche di tutti noi
credenti, davanti al mistero che si compie in lei. Notiamo le espressioni come:
inesplicabile concezione e nascita ineffabile (ανερμήνευτον
Σύλληψιν, καὶ
ἀνέκφραστον Γέννησιν)… E la
domanda di Maria: Porgerò io la mammella a te che nutri l’universo…? ti
celebrerò come mio Figlio e Dio? Espressioni che nascono dalla
professione di fede nella divino umanità del Verbo di Dio incarnato. Lo stupore
e la meraviglia di Maria e della Chiesa prosegue nel secondo dei tropari
presentati di seguito: Inchinandosi davanti a lui come serva, la Madre lo
ha adorato (καὶ
κύψασα δουλικῶς, ἡ
Μήτηρ προσεκύνησε), dicendo a colui che portava
fra le braccia: Come sei stato seminato in me? O come in me sei stato generato,
mio Redentore e Dio?
Nel
secondo tropario troviamo quasi una descrizione o un commento dell’icona del
Natale che a sua volta raccoglie le pericopi evangeliche di Matteo e di Luca
sulla nascita di Cristo e la manifestazione ai pastori e ai magi, pericopi che
vengono lette nelle diverse celebrazioni del giorno 25 dicembre. Notiamo il
titolo dato a Maria come agnella: Prepàrati, o grotta: perché viene
l’agnella (Ἀμνὰς), portando in seno il Cristo.
+P. Manuel Nin
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