sabato 28 dicembre 2019


Note a proposito di una preghiera attribuita a Mar Filosseno di Mabbug.

          Nel Shebitho, che è un libro che contiene una raccolta di preghiere delle Chiese Siriache, e che ho recentemente tradotto in italiano (cf., Manuel Nin, Shebitho. Preghiere della Chiesa Siriaca, Centro Ambrosiano, Milano 2019), troviamo diverse preghiere attribuite a Filosseno di Mabbug, un vescovo siriaco del VI secolo. Sono delle preghiere lunghe, indirizzate sempre a Cristo.
          Mi soffermo un attimo in un frammento di una di queste lunghe preghiere che troviamo nella raccolta per la preghiera dell’ora di mezzogiorno.

          Nel primo paragrafo, notate la fiducia dell’orante verso il Signore che è misericordioso e fonte di perdono. L’autore usa ripetere con dei sinonimi le sue richieste: a te io supplico e da te io chiedo…
          Nel secondo paragrafo troviamo un tema che si ripete spesso nelle formule di preghiera nella tradizione siriaca: la preghiera vista come un bussare alla porta della misericordia del Signore: …io che busso alla porta della tua misericordia… Il dono che viene dal Signore nella preghiera è sempre la sua grazia e la sua forza: …la tua grazia, Signore, venga in mio aiuto e mi rafforzi  e mi assista…
          Nel terzo paragrafo voglio notare l’espressione “pregare una preghiera pura”, cioè una preghiera che nasce da un cuore puro. La tradizione siriaca spesso parlerà della purezza di cuore con due termini che sono in qualche modo sinonimi: “purezza” e “limpidezza”, visti i due termini come un progredire nel configurarsi dell’uomo con Cristo. Ancora sottolineo l’espressione che segue: “pregare una preghiera pura… che prema la tua misericordia”. Il termine “prema” indica lo spingere a far qualcosa, quasi un provocare ad agire.
          Infine nel paragrafo 4, l’espressione “Rendimi degno di una preghiera robusta”. Il termine robusta è sinonimo di “forte”, “costante”, ed è la stessa parola che nel Trisagio troviamo come seconda acclamazione: “Santo Forte”. Questa preghiera robusta, forte, infine è quella che configura il cristiano con Cristo nel mistero della sua croce.

1.A te che sei Dio vero e Signore delle sante potenze,
a te quindi che sei misericordioso e che perdoni,
compassionevole e pieno di amore,
a te io supplico e da te io chiedo
che la tua misericordia abbondi sulla mia debolezza,
e mi perdoni i miei debiti con la tua compassione.
ܠܟ ܕܐܝܬܝܟ ܐܠܗܐ ܫܪܝܪܐ ܘܡܪܝܐ ܕܚܝܠܘܬܐ
ܠܟ ܗܟܝܠ ܗܘ ܕܐܝܬܝܟ ܚܝܘܣܬܢܐ ܘܫܒܘܩܐ
ܡܪܚܡܢܐ ܘ ܡܠܐ ܚܘܒܐ.
ܠܟ ܡܬܟܫܦ ܐܢܐ ܘܡܢܟ ܒܥܐ ܐܢܐ
ܕܬܫܦܥ ܪܚܡܝܟ ܥܠ ܡܚܝܠܘܬܝ
ܘܬܚܣܐ ܠܝ ܚܘܒܝ ܒܚܢܢܟ.

2.Ascoltami, Signore, io che busso
alla porta della tua misericordia,
e manda su di me la tua redenzione
ed essa mi liberi dai miei peccati.
Rispondimi Signore perché a te io supplico,
e non mi allontanare da te
quando sono nella confusione.
La tua grazia, Signore, venga in mio aiuto,
e mi rafforzi e mi assista.
ܫܡܥܝܢܝ ܡܪܝ ܕܢܩܫ ܐܢܐ
ܒܬܪܥܐ ܕܪܚܡܝܟ
ܘܫܕܪ ܠܝ ܦܘܪܩܢܝܟ
ܐܫܬܘܙܒ ܡܢ ܚܛܗܝ
ܥܢܝܢܝ ܡܪܝܐ ܕܡܬܟܫܦ ܐܢܐ ܠܟ
ܘܠܐ ܐܗܦܘܟ ܡܢ ܠܘܬܟ
ܒܕܒܗܝܬ ܐܢܐ
ܛܝܒܘܬܟ ܡܪܝ ܬܐܬܐ ܠܐܝܠܝ
ܘܬܚܝܠܢܝ ܘܬܥܕܪܢܝ

3.Insegnami a pregare una preghiera pura alla tua presenza
che prema la tua misericordia
a essere mandata sulla mia debolezza.
Dissipa, Signore, la caligine dei peccati
che copre la conoscenza della mia anima,
e custodisci per te il mio spirito
nella purezza senza macchia,
come tu lo creasti in me
nella prima bellezza della sua natura,
tutto il tempo della mia vita.
ܐܠܦܝܢܝ ܡܪܝ ܠܡܨܠܝܘ ܩܕܡܝܟ ܨܠܘܬܐ ܕܟܝܐ
ܗܝ ܕܥܨܝܐ ܠܪܚܡܝܟ
ܕܢܫܬܕܪܘܢ ܠܡܚܝܠܘܬܝ
ܩܦܘܠ ܡܪܝ ܠܥܪܦܠܐ ܕܚܛܗܐ
ܕܦܪܝܣܐ ܥܠ ܝܕܥܬܗ ܕܢܦܫܝ
ܘܢܛܪܝܗ ܠܟ ܠܪܘܚܝ
ܕܟܝܐܝܬ ܕܠܐ ܡܘܡܐ
ܐܝܟ ܕܒܪܝܬܗ ܒܝ
ܒܫܘܦܪܐ ܩܕܡܝܐ ܕܟܝܢܗ
ܟܠܗ ܙܒܢܐܕܚܝܝ.

4.Rendimi degno, Signore, di una preghiera robusta,
quella che supera i principati
e le potenze e le signorie
e le potestà e le schiere celesti,
in cui io possa fruire e desiderare
le sofferenze della tua croce,
Cristo, mio Redentore.
ܐܫܘܢܝ ܡܪܝ ܠܨܠܘܬܐ ܚܝܠܬܢܝܬܐ
ܗܝ ܕܦܣܥܐ ܠܥܠ ܡܢ ܐܪܟܐܤ
ܘܫܘܠܛܢܐ ܘܡܪܘܬܐ
ܘܚܝܠܘܬܐ ܕܪܘܡܐ ܥܠܝܐ
ܕܒܗ ܐܬܒܣܡ ܘܐܬܪܓܪܓ
ܠܚܫܘܗܝ ܕܙܩܝܦܟ
ܡܫܝܚܐ ܦܪܘܩܝ

+P. Manuel Nin
Esarca Apostolico
Atene



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