giovedì 28 dicembre 2023

 

Circoncisione di Cristo. G. Dimov, Sofia, XX sec.

Santi Basilio Magno e Gregorio Magno. 

R. Kopsidis, Atene, XX sec.

 

1° gennaio: Circoncisione nella carne del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, e memoria del nostro santo padre Basilio Magno.

…sacra ape della Chiesa di Cristo…

       La tradizione liturgica bizantina il giorno 1° gennaio celebra la Circoncisione nella carne del Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo, e lo stesso giorno celebra anche la memoria di San Basilio Magno, arcivescovo di Cesarea di Cappadocia, morto nell’anno 379.

       La celebrazione della circoncisione del Signore, come vedremo nei testi della liturgia, ricorda l’adempimento della prescrizione legale della circoncisione nel bambino neonato, ma è soprattutto una celebrazione chiaramente presentata e vissuta in chiave cristologica: il Signore Gesù, Verbo eterno di Dio fattosi uomo, viene circonciso nella carne per sottolineare così la sua vera incarnazione e allo stesso tempo la sua kenosi, il suo farsi piccolo, il suo farsi uno di noi e come noi. I tropari di questo giorno si alternano nelle diverse ore di preghiera tra quelli che fanno riferimento alla circoncisione di Cristo e quelli che si riferiscono a san Basilio Magno.

         I testi liturgici della circoncisione del Signore sono delle vere e proprie professioni di fede sia nelle due nature, divina e umana, nel Verbo di Dio incarnato, sia anche nella sua vera incarnazione, vista come un “farsi piccolo, svuotarsi, lasciarsi avvolgere, fasciare…”: “Il Salvatore, discendendo presso il genere umano, accettò di essere avvolto in fasce; non ebbe orrore del­la circoncisione della carne, colui che, quanto alla Madre, era nato da otto giorni, e quanto al Padre era senza prin­cipio...”. Diversi dei tropari della festa riprenderanno il tema della doppia nascita del Verbo incarnato, dal Padre mettendo così in rilievo sua la natura divina, e dalla Madre sottolineando appunto la sua natura umana. Altri testi liturgici del periodo di Natale ed Epifania riprenderanno ancora questo tema, cioè Cristo “…nato dal Padre senza madre, e dalla Madre senza padre…”, espressione che ritroveremo il giorno 6 gennaio, ed anche altre espressioni simili. Ancora altri tropari si servono di un parallelo quasi contrastante tra la grandezza soprannaturale dell’incarnazione virginale del Verbo nella Madre di Dio, e la realtà “legale” della sua circoncisione nella carne: “Oltrepassando i limiti di tutta la natura umana, Cristo è soprannaturalmente partorito dalla Vergine, e, come la lettera della Legge comanda, è circonciso nella carne, e mostra di essere colui che dà compimento alla Legge”.

       Per quanto riguarda la figura di san Basilio Magno, i testi della liturgia ne mettono in rilievo diversi aspetti. In primo luogo, il quasi parallelo semantico tra il nome di “Basilio” e quello di “re/regno/regale”: “Tu, il cui nome significa ‘regno’, quando cominciasti a pascere con filosofia e scienza, o padre, il sa­cerdozio regale, il popolo santo di Cristo, allora, o Ba­silio, ti ornò del diadema del regno il Re dei re e Signore di tutti, colui che noi conosciamo eterno Figlio del Padre e come lui senza principio… (e riprendo qua il testo greco del tropario nella sua bellezza, sempre difficile di rendere nella traduzione: “ πωνύμως κληθες τς βασιλείας, τε τ βασίλειον σ εράτευμα, τό του Χριστο θνος γιον, φιλοσοφί, κα πιστήμη Πάτερ ποίμανας, τότε διαδήματι, σ κατεκόσμησε, τς βασιλείας Βασίλειε, βασιλευόντων, βασιλεύων κα πάντων Κύριος, τ τεκόντι συννοούμενος ϊδίως Υἱὸς κα συνάναρχος…)”. Basilio è presentato come vescovo e padre/teologo di retta fede, in riferimento a quella ortodossia che prenderà forma definitiva dalla teologia del nostro santo cappadoce nella seconda metà del IV secolo e che vediamo ripresa in questo testo, quasi riassumendo la teologia dei concili ecumenici di Nicea (325) e Costantinopoli (381): “Risplendente nei paramenti pontificali, con gioia hai annunziato il vangelo del regno, o Basilio, riversando sulla Chiesa insegnamenti di retta fede: da essi illuminati, noi proclamiamo ora l’unica Divinità nel Padre onnipotente, nell’Unigenito Verbo di Dio e nel divino Spirito, e la glorifichiamo indivisa, in tre Persone; supplicala di salvare e illu­minare le anime nostre”. In un altro dei tropari vediamo applicata a Basilio l’immagine dell’ape che ha in mano sia il pungiglione che trafigge, sia la dolcezza del miele del suo insegnamento: “O divina e sacra ape della Chiesa di Cristo, Basilio beatissimo! Tu, infatti, armato del pungiglione del divino amore, hai trafitto le be­stemmie delle eresie odiose a Dio, e hai accumulato nel­le anime dei fedeli la dolcezza della pietà. Percor­rendo ora i prati divini del pascolo im­ma­colato, ricordati anche di noi, poiché stai presso la Trinità con­su­stanziale”.

       Concludo con i due tropari (apolytikia) della festa, quello di Basilio e quello della circoncisione che riassumono con delle belle immagini poetiche e teologiche la celebrazione odierna: “Per tutta la terra è uscita la tua voce, poiché essa ha accolto la tua parola con la quale hai definito divine dottrine, hai illustrato la natura degli esseri, hai ordinato i costumi degli uomini. Regale sacerdozio, padre santo, prega il Cristo Dio perché ci doni la grande misericordia”. “Senza mutamento hai assunto forma umana, essendo Dio per essenza, o pietosissimo Signore. E, adempiendo la Legge, volontariamente ricevi la circoncisione della carne, per far cessare le ombre e togliere il velo delle nostre passioni. Gloria alla tua bontà; gloria alla tua amorosa compassione; gloria, o Verbo, alla tua inesprimibile condiscendenza”.


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