mercoledì 19 giugno 2024

 



Dadisho Qatraya. Sulla salmodia

Dadisho Qatraya, Commento al Paradiso dei Padri II,275.

Domanda dei fratelli. In che modo i padri recitavano i salmi dello Spirito Santo (adempivano il servizio dei… ܡܫܡܫܝܢ ܗܘܘ) senza distrazione e spiritualmente?

Risposta di Dadisho. In primo luogo, erano solleciti verso sé stessi, ogniqualvolta si alzavano per il servizio nelle loro celle, nell’essere diligenti (ܢܐܨܦܘܢ) (anche: nel fare attenzione…) e nello sforzarsi (ܢܥܡܠܘܢ il verbo siriaco significa anche “lo sforzarsi nell’ascesi”) per radunare il loro pensiero (mente, intelletto ܗܘܢܗܘܢ) senza distrazione, e per capire (ܢܬܒܝܢܘܢ) il senso dei salmi, facendo attenzione a non lasciar perdere (smarrire…) nessuna parola senza comprenderne il senso. (E questo) non storicamente (in senso storico…, in senso narrativo…, in senso letterale ܬܫܥܝܬܢܐܝܬ) come l’Interprete (Teodoro di Mopsuestia), neppure in modo interpretativo (in modo espositivo…, in modo di traduzione…, quasi adattandone la traduzione…, ܡܬܪܓܡܢܐܝܬ), come in Basilio e Giovanni (Crisostomo), bensì in modo spirituale secondo la spiegazione dei padri solitari (ܐܒܗ̈ܬܐ ܝܚܝܕܝ̈ܐ). Costoro infatti prendevano (tenevano per sé…) tutti i salmi in riferimento alla loro condotta (alla loro vita monastica… ܥܠ ܕܘܒܪܗܘܢ), (in riferimento) alle loro passioni e alle loro virtù, e alle guerre dei demoni contro di loro. Ed ognuno secondo la sua misura, sia nella disciplina (condotta…ܕܘܒܪܐ) corporale (ܦܓܪܢܝܐ), sia psichica (ܢܦܫܢܝܐ), sia spirituale (ܪܘܚܢܝܐ), come sta scritto: “Beato il popolo che conosce le lodi del Signore” (Salmo 88,15), cioè: “Beato il monaco che, quando canta le tue lodi, raccoglie il suo pensiero dalla distrazione e cerca di capire la conoscenza (ܝܕܥܬܐ) e il senso dei salmi dello Spirito، oppure come è scritto in greco: “Salmodiate a Dio con la lode, salmodiate al nostro Re, perché è Re di tutta la terra. Lui è Dio, salmodiate a Lui la lode con sapienza (ܣܟܘܠܬܢܐܝܬ) (salmo 46,6-7)”.

 


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