“Invito a non
dimenticare…”
Intervento al Sinodo dei vescovi. Roma 12 ottobre 2024
Parlo da monaco / vescovo, con a libertà che i
monaci abbiamo avuto ed abbiamo da sempre nella vita delle Chiese Cristiane di
Oriente e di Occidente. Siamo pochi, pochissimi i monaci padri sinodali. I
monaci, uomini di preghiera e uomini veramente comunitari e collegiali: l’abate
nei monasteri chiede il parere di tutti, “anche il parere del monaco più
giovane” dice san Benedetto. E, finalmente, decide l’abate, che fa le veci
di Cristo nel monastero, e lo fa con il voto / con l’appoggio di tutti i
monaci.
Non dimentichiamo il Sinodo dei vescovi. Invito in primo luogo le Chiese Orientali Cattoliche
a far sentire la loro voce, (siamo nella seconda settimana, ne mancano altre
due ancora!), con coraggio a partire dalla nostra esperienza del sinodo dei
vescovi. Quando mi dicono: “Beati voi gli orientali che avete avuto sempre
la sinodalità”. Rispondo: “Eh no! Noi abbiamo il Sinodo dei vescovi e la
collegialità episcopale, che forse non è lo stesso della “sinodalità” che
ci troviamo ad avere tra le mani a gestire o provare di gestire in questo
nostro momento ecclesiale. Non dimentichiamo che siamo, e soprattutto, in/un
Sinodo dei vescovi. La dicitura “Sinodo dei vescovi” mi manca.
Non dimentichiamo la Chiesa Cattolica. Ci sono parole che riscaldano e rinfrancano il
cuore. Penso che nel nostro percorso come Sinodo dei vescovi ci farebbe bene,
spiritualmente ed ecclesiologicamente, sentire ad alta voce che siamo Chiesa
Cattolica, estesa da Oriente ad Occidente. Questo ci aiuterebbe sicuramente ad
atterrare da una nuvola di temi forse troppo eterei, iperuranici, interessanti
sicuramente. Diciamocelo, ricordiamocelo che siamo Chiesa Cattolica.
Non dimentichiamo Cristo, cioè con Chi
camminiamo. Nel lontano 1999 l’indimenticabile
arcivescovo di Bologna, il cardinale Giacomo Biffi, scrisse quel libretto
intitolato “Identikit del Festeggiato” in cui il grande vescovo /
teologo ricollocava nel centro della riflessione della Chiesa Colui che era e
doveva essere appunto il Festeggiato nel grande Giubileo. Quindi il Sinodo
come cammino che la Chiesa Cattolica fa con Cristo, un cammino guidato
dai vescovi, e sempre all’ascolto di tutti. In Oriente il sinodo è
oppure ha sempre una dimensione ecclesiologica, ma soprattutto
cristologica. Il sinodo, il cammino è sempre con la preposizione greca “συν”, cioè
“con” Cristo.
Identikit del Festeggiato? Basterebbe credo un semplice “Manuale per il
buon uso filologico, e soprattutto, cristologico ed ecclesiologico della
preposizione greca “συν”, che conforma il nostro vocabolario in queste settimane.
Grazie
+P. Manuel Nin
Vescovo titolare di
Carcabia / Esarca Apostolico.
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