Transito della Madre di Dio
Assieme alle Chiese siriache, per la Dormizione della Madre di Dio
Tu sei il lievito
della vita mescolato alle tre misure di frumento, il Cristo…
La festa
della Pasqua della Madre di Dio, il giorno 15 agosto, la sua morte e la sua piena
glorificazione, è celebrata nelle Chiese orientali con grande solennità; festa preceduta
anche di un periodo quaresimale di preparazione come avviene per la Pasqua di
Cristo. Vogliamo in queste righe soffermarci, a modo di testimonianza, di
comunione e di preghiera con e per i nostri fratelli cristiani nel vicino Oriente,
sui testi liturgici delle due tradizioni siriache, quella occidentale e quella
orientale, testi che verranno cantati e pregati in questa festa, ma allo stesso
tempo testi che purtroppo in Iraq e nel prossimo Oriente, luoghi provati dalla
persecuzione, dalla guerra e dalla distruzione non verranno più né cantati né
pregati. Si tratta di testi liturgici in cui viene sottolineata ripetutamente
la gioia di tutta la creazione nell’accorrere alla celebrazione del transito di
Maria; testi che mettono in evidenza la presenza, in questa celebrazione
gloriosa e festiva, degli angeli, degli apostoli, di tutta la Chiesa; testi,
infine, che ripetutamente invocano Maria come colei che intercede per il
popolo. Diamo semplicemente la traduzione di alcuni brani appartenenti alla
tradizione siro occidentale per prima, e a quella siro orientale in secondo
luogo. Testi, la cui attribuzione ai grandi padri di queste Chiese: Efrem,
Giacomo, Isacco, ci porta alla comunione con tutti i cristiani che per duemila
anni hanno invocato il Signore nella lingua con cui ci insegnò Lui stesso ad
invocare Dio come Padre.
Della
tradizione siro occidentale, diamo la traduzione di alcuni testi del vespro
della festa. La liturgia di questo giorno sottolinea in modo speciale la
dimensione ecclesiale della festa nella presenza attorno a Maria di tutte le
schiere degli angeli e degli uomini: “Facci degni, o Cristo Dio, di
celebrare con animo puro e corpo senza peccato, assieme alle schiere degli
angeli e ai cori degli uomini giusti e degli apostoli, questo giorno festivo di
tua Madre benedetta. Conservaci per le sue preghiere e per le sue suppliche
liberaci da ogni male nel corpo e nell’anima… Nel giorno del transito della
vergine, gli apostoli ne celebrano la liturgia sacra; le schiere degli esseri
di fuoco e di spirito, con le anime dei giusti, dispongono la processione verso
la sua sepoltura, …e onorano il giorno del transito della vergine Maria, figlia
di Davide, la Madre che ha generato Dio… La pace sia con te, figlia di Davide,
vergine piena di grazia, santa e piena di bellezza… Angeli e uomini sono
stupiti e meravigliati per il tuo transito da questo mondo verso il tuo Figlio…”.
E ancora dal vespro della festa, uno dei testi di una bellezza e profondità
teologica unica nel suo genere: “Lode a Te, Cristo Dio nostro, grande e allo
stesso tempo velato, che sei disceso per abitare nel grembo della vergine Madre
tua ignara di nozze. Tu ti sei fatto simile a noi eccetto il peccato; e noi,
tuoi servitori sulla terra, nella memoria di tua Mare ci accingiamo a lodarla:
«Tu sei la sposa perfetta e la Madre pura e ignara di nozze, sorgente di
benefici… Tu sei il lievito della vita mescolato alle tre misure di frumento,
il Cristo… Tu sei il vanto dei cristiani. Nel giorno del tuo transito tu hai
riempito il mondo di meraviglia; le schiere degli angeli sono accorsi per
onorarti e unirsi agli apostoli, radunati per onorare la tua morte… e
seppellire il tuo bellissimo corpo. Essi ti videro distesa sul letto e avvolta
di gloria ineffabile, aperti i cieli e gli eserciti degli esseri luminosi
volavano e scendevano per onorarti». O giorno grande e felice in cui la Madre è
andata a raggiungere il suo Unigenito. Pietro, il capo degli apostoli, porta il
letto funebre, e Gabriele, il capo degli angeli, canta: «Benvenuta sei, o Madre
benedetta e sposa pura! Lode a te, dimora dello Spirito Santo e camera nuziale
del Re celeste, vigna fertile che diede il grappolo della gioia, il cui vino ubriaca
tutta la creazione. Benvenuta sei, vergine piena di grazia, rosa desiderabile e
giglio pieno di profumo, figlia benedetta che hai liberato Adamo tuo padre
dalla schiavitù del peccato… Benvenuta sei, mensa benedetta, che hai offerto il
pane della vita alle anime che erano morte per il peccato, pane che diventa
cibo spirituale per la vita nuova»”.
Della
tradizione siro orientale diamo alcuni brani della liturgia: “Beata te, o
vergine, fidanzata ma non conosciuta da uomo. Beata te, che hai un Figlio, ma
la tua verginità non è stata conosciuta da uomo. Beata te, mare senza pari, il
tuo fidanzato è il tuo Figlio prediletto. Beata te, o terra nella quale fu
formato il Signore di Adamo e nella carne vi abitò. Beata te, albero prodigioso
che porti il frutto pieno di meraviglia. Beata te, roveto straordinario, non
consumato dalla fiamma. Beata te, scettro del figlio di Aronne, che germogliò
le mandorle senza essere stata piantata; nel tuo grembo lui si è fatto uomo…
Per il corpo puro che aveva portato il Figlio di Dio era giunto il momento di
bere il calice che Adamo aveva riempito per i suoi figli. Il Signore ordinò
agli angeli del cielo di rendere onore al corpo di sua Madre. Essi la
scortarono con solennità e onore, come era stato loro comandato. Gloria a Colui
che ha esaltato il giorno della sua assunzione”.
Ambedue le tradizioni siriache invocano
Maria come colei che intercede presso Cristo, il suo Figlio. Invocazioni che
facciamo nostre in questo giorno di festa, in comunione coi nostri fratelli del
Libano, della Siria e di tutto il medio oriente, che canteranno nella loro
liturgia questi testi benedetti, o che forse potranno soltanto viverli nella
liturgia di testimonianza martiriale delle loro vite: “Cristo, Dio nostro,
che accetti le domande dei peccatori e ascolti i pianti di coloro che sono
afflitti, che rendi onore alla memoria dell’assunzione di tua Mare, la Vergine
pura, accogli ora il profumo della nostra preghiera, perdona le nostre colpe e
rimetti i nostri peccati per la sua intercessione. Nella tua immensa
misericordia, accetta in nome della tua Chiesa le offerte e i doni che ti
offrono i suoi figli fedeli in onore di tua Madre, regina degli aneli e dei
santi… O Cristo, nostro Salvatore… rendici oggi degni della tua clemenza, per
gioire e godere con Maria nella vita che non tramonta…”.
+ P. Manuel Nin
Esarca Apostolico